Via di San FrancescoVie e Cammini

Sui passi di San Francesco: La partenza

a piedi con mio figlio da La Verna ad Assisi

segue: Un giorno al Santuario

La Vigilia. Finalmente siamo arrivati alla vigilia di questo Cammino da tanto tempo immaginato e preparato aiutandomi con la guida “Di i qui passò Francesco” di Angela Seracchioli. Gli zaini sono pronti: abbiamo cercato di mettere solo l’indispensabile, ma alla fine pesano 9 kg escluso l’acqua. Non siamo riusciti ad alleggerirli di più. Come tutte le vigilie di un evento importante, il timore di non farcela o che qualche cosa possa andare storto rovinando tutto, mi sta prendendo e mi provoca una sottile ansia.

Domani mattina partiremo alla volta di Chiusi della Verna dove dovremmo arrivare nel primo pomeriggio, poi la mattina del venerdì saliremo a piedi per l’antica strada de la Beccia al Santuario dove rimarremo tutto il giorno.

La scelta di passare un’intera giornata a La Verna, prima di iniziare il Cammino, nasce dal desiderio di avere un distacco dai i ritmi quotidiani cercando momenti di tranquillità nei quali poter pensare senza fretta lasciando che il tempo scivoli lentamente.
Il Cammino è un momento privilegiato e non si cammina solo sui sentieri ma si cammina anche dentro sé stessi col ritmo di un passo lento, andando incontro alla nostra parte più intima risvegliando emozioni assopite . Infine sabato muoveremo il primo passo verso Assisi.

Giovedì 30 agosto 2018, in treno verso Arezzo

Si parte da casa: Questa mattina ero già sveglio alle 4,30. Non so se sia l’adrenalina provocata dall’attesa della partenza o altro. Nell’attesa che venisse l’ora di alzarsi la mia mente turbinava fra mille pensieri che si rincorrevano senza un preciso ordine logico.Alle 6,10 ci alziamo. Il male di schiena che da qualche giorno mi infastidisce, con l’antidolorifico di ieri sera mi sta dando un po’ di tregua.

Siamo usciti di casa con zaino in spalla verso la piccola stazione di Anzola e abbiamo preso il treno per Bologna e da qui il treno per Arezzo. L’intercity corre veloce. Dal finestrino guardo la linea dei crinali tra Bologna e Firenze che viene bruscamente interrotta dalle gallerie. Sono gli stessi crinali che osservavo l’anno scorso al rientro dalla Via degli Dei.  Il mio primo Cammino. Ricordo la strana sensazione che provavo vederli scorrere velocemente raggiungendo Bologna in 35 minuti quando, per arrivare a Firenze ci vollero cinque giorni di gioie e fatiche.

Stazione di Arezzo: in attesa del treno per Bibbiena

Andrea cerca di dormire sul sedile di fronte a me. La ragazza seduta al suo fianco sta rimettendo a posto il contenuto della sua borsa dopo averlo rovesciato tutto sul tavolino. Incredibile quante cose stiano dentro ad una borsa da donna.

Intanto nel brusio generale di sottofondo il viaggio continua.

Giovedì 30 agosto 2018, Chiusi della Verna

Arrivo a Chiusi della Verna. Dopo aver preso tre treni ed un pullman siamo arrivati alla prima destinazione: sono poco più delle due del pomeriggio. Quando siamo arrivati a Bibbiena abbiamo riconosciuto  subito da lontano il pullman per Chiusi perché  stavano salendo persone con zaino e alcuni caricavano le bici. In pullman abbiamo visto poi che si trattava di una famiglia, forse tedesca, che aveva le bici al seguito e di un altro ragazzo con in mano la guida “The way of San Francisco”.

Poco dopo il pullman si è messo in moto, ed io ho cercato di parlare con questo ragazzo per capire quando sarebbe partito e quale tappe avrebbe fatto. Fortunatamente Andrea è venuto in soccorso ai miei impacciati tentativi di parlare inglese e abbiamo saputo che si chiama Jhon, che partirà domani con prima tappa Pieve Santo Stefano e successiva a Sansepolcro convinto di fare per quest’ultima 26 km. Riguardando nei miei appunti, da Pieve a Sansepolcro ci sono circa 36 km. Mi chiedo se ho capito male io o la sua convinzione sia sbagliata. Ad un certo punto sulla nostra sinistra, arroccato sulla roccia, si staglia l’Eremo della Verna mostrando tutta la sua imponenza. Poco dopo arriviamo a Chiusi e scendiamo senza risolvere il dubbio di Jhon che ha proseguito in pullman sino al Santuario.

Il rifugio, come lo chiama l’albergatore, è un appartamento poco distante dall’hotel e al suo ingresso è affissa l’insegna di alcuni Cammini che passano di qui: Cammino di Assisi, Di qui Passo Francesco e Con le ali ai Piedi.

Targa affissa al Rifugio di Chiusi della Verna

Entrati nel rifugio abbiamo trovato una coppia che già occupava una delle stanze. Lui, molto gentilmente, ci ha fatto vedere le altre camere e ci ha informato che è possibile l’uso di cucina invitandoci a mangiare insieme per la sera. Ringrazio di cuore per l’invito e accetto.

Facciamo la doccia e il bucato. Questi due momenti ci accompagneranno e scandiranno tutte le nostre fine tappa

Ora Andrea dorme, io sono fuori nel piccolo giardino a osservare, con una certa apprensione, alcuni nuvoloni neri che si stanno addensando.

Dopo un po’ di rilassamento decidiamo di salire al Santuario per il Sentiero Natura che inizia proprio a fianco dell’albergo. Il sentiero si snoda per un bosco di enormi faggi. Un cartello informa che siamo all’interno del Parco delle Foreste Casentinesi. Ad una biforcazione prendiamo il ripido sentiero a destra seguendo l’indicazione La Verna, mentre un gruppetto di suore dietro di noi continua diritto.

Sentiero che da Chiusi della Verna porta al Santuario

Il sentiero termina immettendosi sulla strada che porta verso l’ingresso del Santuario. Arriviamo nel piazzale con la grande Croce e con la vista sulla valle che non lascia mai indifferenti.

Poco dopo incontriamo Jhon e gli ripropongo il dubbio sulle prime due tappe e lui spiega che sulla sua guida sono indicati, tra Pieve a Sansepolcro, due percorsi uno da 26 e uno da 36 chilometri. Non lo sapevo, lo salutiamo e gli auguriamo buon Cammino.

Rimaniamo ancora sul piazzale a guardare i giochi di luce che si formano attraverso le nubi mosse velocemente dal vento, riservandoci per domani la visita al Santuario.

Ritorniamo a Chiusi per la vecchia Via della Beccia e arrivati al rifugio iniziamo a preparare da mangiare. Poco dopo arrivano Davide e Anna, sono veneti. Due ragazzi che studiano musica, lui suona la fisarmonica e lei il flauto traverso. Sono qui da una settimana per uno studio intensivo con altri allievi. La sera fanno concerti in una piccola chiesa di Chiusi. Ci hanno invitato al concerto di questa sera e noi abbiamo accettato volentieri.

A tavola abbiamo parlato un po’ dei loro progetti, del conservatorio, del loro futuro come insegnanti di musica. Parla quasi sempre lui, lei è molto timida, tiene gli occhi sul piatto e annuisce a quanto detto da Davide e snocciola poche parole.

Dopo cena, mentre loro ci precedono alla chiesa per le ultime prove, noi sistemiamo la cucina, poi li raggiungiamo. Si tratta di una piccola chiesa, il concerto è già iniziato e ci sono nei banchi una ventina di persone assorte ad ascoltare. Noi ci sediamo in fondo cercando di non disturbare. Diversi allievi hanno suonato musiche di Bach, Mozart, Debussy e altri compositori.

Concerto dei ragazzi del conservatorio

Sono contento. Una serata di condivisione e simpatia: un buon inizio per questo Cammino.

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