EscursioniParco Corno alle Scale

Da Segavecchia al Corno per i Balzi del Fabuino e i Balzi dell’Ora

Alzarsi alle sei del mattino per andare a fare trekking è un sacrificio che forse non tutti comprendono:  certo,però  quando sei sui crinali del Parco e il tuo sguardo si perde a rincorrere le cime lontane, ti rendi condo che la tua fatica è stata abbondantemente ripagata così come in questo trekking abbastanza impegnativo che ho fatto assieme a mio figlio Andrea .

Panorama dalla Nuda verso il Cimone

 

Il Percorso

Rifugio Segavecchia, CAI 123, Rifugio Bagnadori, CAI 129, Balzi del Fabuino, La Nuda, CAI 129, Passo del Vallone, Balzi dell'Ora, Corno alle Scale, CAI 129, Passo dello Strofinatoio, CAI 00, Passo del Cancellino, CAI 005, Fonte dell'Uccelliera, Rifugio Porta Franca, CAI 005, Passo Porta Franca, CAI 101, Rombicciaio, CAI 143, Rifugio della Donna Morta,CAI 113A, CAI 113, Rifugio Segavecchia

 

Dati tecnici

Data Escursione: 17 agosto 2018

Tempo: 09:20 compreso di soste

Percorso ad Anello: Si

Distanza percorsa: 22 km

Altitudine min. 931 mt

Altitudine. max 1926 mt

Dislivello in salita: 1713 mt

Dislivello in discesa :1705 mt

 

Il Tracciato

Descrizione del Percorso

Il percorso parte dal Rifugio Segavecchia, dove si parcheggia l'auto. Qui è possibile fare rifornimento di acqua fresca alla bella fonte vicino al rifugio. Si prende il CAI 123, una larga forestale che sale con pendenza costante in una lunga serie di tornanti fino ad arrivare circa a quota 1200 dove poi a mezzacosta per un sentiero largo tra belle faggete si arriva al Rifugio Bagnadori dove tre belle fontane ci permettono di bere abbondantemente. La giornata è bella e il sole che filtra tra le foglie mette di buon umore.

Si procede ancora per il CAI 123 e poco dopo al bivio si prende a sinistra seguendo le indicazione per l'innesto col CAI 129. Dopo una decina di minuti, lasciamo la larga forestale e saliamo sul sentiero CAI 129 che prima ripidamente e poi con più lievemente si inoltra in un bel bosco.

Si segue il sentiero che ci porterà al limite degli alberi a quota 1600 mt circa. Appena si esce dal bosco, ci aspetta una bellissima veduta verso Monte Gennaio e il Corno, di fronte a noi i Balzi del Fabuino parzialmente coperti da un boschetto più avanti.

Superato l'ultimo tratto di bosco, nulla più si oppone tra noi e i crinali che si manifestano in tutta la loro bellezza. Da una parte il Corno, dall'alltra in lontananza il Cimone e di fronte a noi i Balzi del Fabuino e la controcima de La Nuda.

Verso la Nuda

Chiuse le bacchette e assicurate allo zaino, iniziamo la breve ascensione sui Balzi. Quando ci fermiamo e ci giriamo indietro lo spettacolo sui monti boschivi che ci circondano è grande. Tutt'intorno i mirtilleti che in autunno si accendono di rosso e sulla nostra destra il imone che ora mostra per intero il suo caratteristico profilo.

Continuiamo la salita arrivando sulla controcima. Di fronte a noi si vede chiaramente la traccia del sentiero che a breve ci porterà sulla cima. Arrivati su La Nuda, lo spettacolo si amplia su tutto il crinale che dal Corno arriva al Cimone: Il Cupolino col lago Scaffaiolo e il Rifugio Duca degli Abruzzi, Lo Spigolino, Passo della Croce Arcana con i ripetitori, Cima Tauffi, Libro Aperto, il Cimone

Qui ci fermiamo a riposare e a gustarci la visione di quello che ci circonda. Visto la bella giornata diverse persone ne hanno approfittato per venire qui nel parco. Si vede che già alcuni sono in cima al corno, altri stanno salendo i Balzi dell'Ora, un paio di ragazzi sono anche loro qui a riposare. Un rapace volteggia in cielo e ogni tanto stazione nella classica posizione dello "Spirito Santo" e poi si tuffa in picchiata su qualche ignara preda sparendo tra i profili delle creste.

Riprendiamo il sentiero CAI 129 verso il Passo del Vallone, sulla nostra destra superiamo la valle del silenzio e iniziamo subito la salita dei Balzi con passo lento sapendo della ripidità del sentiero che ci aspetta.

I Balzi dell'Ora

Anche qui le soste si susseguono frequentemente perchè la fatica non è indifferente. Ne approfittiamo per godere dello spettacolo che è sotto di noi. La seggiovia cheporta al Corno è in funzione. Superiamo un paio di comitive  e arriviamo alla Croce. Data l'ora ci fermiamo per mangiare un panino. Oggi c'è un sacco di gente. Nel versante toscano un pò di foschia delle ore più calde non permette di apprezzare al meglio le montagne, mentre il versante bolognese e modenese sono nitidi e splendide.

Riprendiamo il CAI 129 fino al Passo dello Strofinatoio e da qui prendiamo il CAI 00 in ripida discesa vesro il Passo del Cancellino. L'idea iniziale era di passare dalla cima di Monte Gennaio, ma data la scarsità di acqua che ci siamo portati dietro, pensiamo di prendere il sentiero che a mezzacosta ci porterà alla sorgente dell'Uccelliera dove beviamo e riempiamo le borracce.

In breve arriviamo al Rifugio Porta Franca. Con i primi alberi diamo un ultimo sguardo ai crinali alle nostre spalle. Da qui in poi si rientra in sentieri sotto al bosco. Anche qui altra sosta insieme ad altri escursionisti.

Riprendiamo il CAI 005 per Portafranca dove tralasciamo il CAI 111 verso Segavecchia. Procediamo ancora sul CAI 005 fino all'innesto col CAI 101. Ora il percorso si sviluppa tra belle faggete.

Sentiero CAI 005 nelle faggete

Qui lasciamo il CAI 5 che continua in discesa vesro Orsigna e procediamo ancora a mezzacosta il CAI 101 fino al Robbicciano dove si incrocia il CAI 143 proveniente da Pracchia . Lasciamo il CAI 101 e proseguiamo sul CAI 143 in discesa verso il Rifugio della Donna Morta e poco dopo prendiamo a sinistra il CAI 113A che in ripida discesa segue la riva destra del torrente Causso e lo guada poco più avanti con l'ausiglio di piloncini.

Il sentiero continua in salita fino ad incrociare la forestale che proviene da Segavecchia. Ad un tornante il CAI 113 che prendiamo, ci evita un altro tratto di sterrata e ci porta velocemnete al Rifugio dove si chiude l'anello.

Una buona birra, quattro chiacchiere per commentare la bella giornata  e poi in macchina verso casa.