Giorno 22. da Astorga a Foncebadon
Prima. Giorno 21: da Villar de Mazarife ad Astorga | Dopo. Giorno 23: da Foncebadon Ponferrada |
Sabato 22 giugno. Ho lasciato Astorga alle 6.30 di mattina percorrendo le sue strade deserte incontrando solo qualche pellegrino mattiniero che come me si era messo in Cammino alla luce dei lampioni. Lasciata la cittadina cerco le immancabili frecce gialle o conchiglie che instancabilmente sono li ad indicarmi il Cammino.
Dopo i primi chilometri il Cammino ha iniziato a salire lentamente ma costantemente prima per piste che fiancheggiano la carettera (la strada asfaltata), poi per sentieri che alla fine si sono fatti ripidi.
Il paesaggio è decisamente cambiato: definitivamente ho lasciato alle spalle gli infiniti rettilinei fatti di piste per lasciare spazio a veri sentieri di montagna, le estese pianure coltivate a cereali hanno lasciato il posto a colline boschive con mandrie al pascolo.
Lentamente si sale dagli 850 mt di Astorga fino ad arrivare ai quasi 1500 mt. di Focebadon. In una spianata, vicino ad un vecchio pozzo scorgo ruderi di un antico albergue ed inevitabilmente penso ai tanti pellegrini che nei secoli hanno calpestato questi stessi sentieri in un andare assai più precario del nostro di pellegrini moderni.
Incontro una lapide che ricorda una pellegrina morta sul Cammino: ho incontrato molte lapidi come questa o semplici croce con un nome per ricordare i tanti che negli anni, per un malore, sono morti lungo questo Cammino.
Arrivo a Foncebadon, l’ultima tappa in Castilla y leon, domani infatti entrerò in Galicia. Qui siamo quasi sul crinale e alle nostre spalle la visuale si perde sull’immensa pianura che abbiamo definitivamente lasciato. L’occhio finalmente si riposa seguendo i continui mutamenti del sentiero mentre in assenza di riferimenti sulle lunghe piste delle mesetas quasi provava un senso di smarrimento.
Durante il Cammino ho incontrato Paola, la ragazza colombiana incontrata prima a Roncisvalle e poi a Hontanas. Anche lei si è fermata qui a Foncebadon e, in attesa dell’apertura dell’albergue parroquial abbiamo mangiato insieme qualche cosa seduti in un bar dove abbiamo preso una buona cerveza. Di fronte a noi le case recentemente ristrutturate con i tetti in ardesia nera.
Prima della ripresa del Cammino questo paese era in un completo stato di abbandono con case diroccate e c’era rimasta l’unica casa di un pastore: oggi molte delle case sono state ristrutturate, c’è lalbergue parroquial e due alberghi privati, oltre a bar e ristoranti e una pizzeria gestita da un italiano. Dopo il pranzo frugale, vado a registrarmi nell’albergue che nel frattempo ha aperto. L’hospitalero volontario è un tedesco che non conosce lo spagnolo. Vorrei dargli una mano nella preparazione della cena ma lui mi fa capire che non ha bisogno.
Allora torno al bar, e mi godo l’ampio panorama sulla valle bevendomi un’altra cerveza. Si unisce a me uno spagnolo del luogo e mi dice che le prossime tappe saranno le più belle del Cammino. Credo che ogni tappa, fino ad ora abbia avuto un suo significato. Questa sera cena comunitaria nel Albergue parrocchiale . Qui conosco Fabio un pellegrino romano col quale farò diverse tappe insieme fino ad Olveidora sul cammino di Finisterre.
Dati tecnici
Distanza : | 27 km |
Durata | 6,07 ore |
Dislivello in salita: | 700 mt |
Dislivello in discesa: | 128 mt |
Altitudine min.: | 855 mt |
Altitudine max.: | 1436 mt |
Il percorso
Prima. Giorno 21: da Villar de Mazarife ad Astorga | Dopo. Giorno 23: da Foncebadon Ponferrada |