2019-La Rotta FranceseCammino di SantiagoVie e Cammini

Giorno 26: da O’Cebreiro a Samos

Prima. Giorno 25: da Villafranca del Bierzo a O’CebreiroDopo. Giorno 27: da Samos a Barbadelo

Triacastela ai piedi di questo monte (O’Cebreiro), in Galizia, dove i pellegrini ricevono una pietra che portano con sé fino a Castañeda per fare la calce che servirà alla costruzione della basilica apostolica.

dal Codex Calixtinus

Mercoledì, 19 giugno. Questa mattina mi sono svegliato alle 4.30 per camminare insieme con Juan, sua figlia Paola ed Eusebia che vuole arrivare presto a Tricastela per il timore di non trovare posto. Partiamo al buio, con la nebbia e una finissima pioggerellina che bagnava tutto. Ho la lampada frontale che ci illumina il sentiero davanti a me e tutto intorno è completamente buio. Abbiamo attraversato El Alto de San Roque, dove c’è la famosa statua del pellegrino, quando ancora era buio pesto e pertanto non l’abbiamo potuto vedere. Mentre camminavo già ero pentito per la levataccia che consideravo inutile. Comunque anche in queste condizioni la giornata ha avuto un suo fascino.

Sosta al bar per la Colazione con Juan ed Eusebia

Ci siamo fermati dopo un paio di ore di Cammino per fare colazione: Juan mi ha consigliato di prendere  tostadas e cafe con leche, praticamente fette di pane abbrustolito con marmellata. Sono le prime che prendo dall’inizio del Cammino e mi hanno soddisfatto parecchio e dopo queste praticamente tutte le mattine farò colazione in questo modo.  Nel locale in cui siamo entrati c’era il camino acceso e vi assicuro che, nonostante la stagione estiva, non dava assolutamente fastidio. Un grosso cane ci ha accolto al nostro ingresso: è un cane addestrato come pastore che viene usato da queste parti. Sono cani buonissimi se si sentono sicuri e non avvertono pericolo nel loro territorio, ma se lo fiutano possono diventare molto aggressivi.  

In cammino verso Tricastela

Dopo la pausa riprendiamo il Cammino. Paula ed Eusebia ci hanno distanziato di almeno 2 km. Continuiamo a camminare nella nebbia che non ci abbandonerà fino a Tricastela. Io e Juan abbiamo parlato di tutto ed è stato piacevole. Lui lavora come Guardia Civil  in Asturias la regione a nord della Galicia.

La nebbia non vuole abbandonarci

Poi mi parla di come si mangia bene il pulpo gallego a Melide, ma poiché non ci fermeremo in questa città, mi dice che lo mangeremo ad Arzua. Mentre camminiamo si lamenta per il male al dito del piede che comincia ad aumentare e sospetta un’infezione.

Siamo arrivati a Tricastela alle 11.30, davanti al albergue della Xunta non c’è nessuno e questo mi ha confermato quanto i timori di Eusebia fossero un tantino esagerati.

Il verde intenso della Galicia

Approfittando del fatto di essere arrivati tanto presto, ho deciso di proseguire per Samos un monastero che ho letto essere molto consigliato nelle guide, nonostante che questa deviazione allunga il percorso di qualche chilometro. Ci siamo salutati con Juan e la sua compagnia dandoci appuntamento fra due giorni a Portomarin.

Altri 10 km in solitaria tra sentieri e borghi piccolissimi. Questi borghi erano spesso preannunciati dall’odore del letame e più volte ho incontrato contadini che portavano le mucche al pascolo attraversando le strade del pueblo.

Mucche al pascolo

All’ingresso di Lastres un curioso cartello ha attratto la mia attenzione. Ho pensato che se il comune ha deciso di esporre un cartello per richiamare i viandati a rispettare il decoro del luogo, avrà certamente avuto motivi per farlo.

Un cartello che richiama i viandanti a rispettare il decoro del pueblo

Mentre camminavo da solo in questa deviazione del Cammino mi sono sentito felice di passare per questi borghi isolati dove la vita sembra essersi fermata a tanti anni fa. Così dopo una tappa di 32 km ora sono qui a Samos.

Il Monastero di Samos

Si arriva a Samos dall’alto della collina e il monastero si  mostra tutto nella sua imponente costruzione di pietra che risalta la sua complessa articolazione di edifici.

Quando arrivo mi rendo conto di essere il primo. Rimango un po’ deluso nel vedere come è ricavato l’albergue all’interno di  questo enorme complesso: praticamente è un unico stanzone con letti a castello, separato dai bagni e docce  da una sottile parete in cartongesso.

Labergue della Xunta all’interno del Monastero

Dopo la doccia mi dedico ai piedi affaticati e nel frattempo cominciano ad arrivare altri pellegrini. Così poco dopo mi trovo con nuovi amici spagnoli David e Mercedes, Rodrigo, il ragazzo messicano, due  italiani e una ragazza californiana con i quali questa sera cenerò insieme.

Nel pomeriggio vado a visitare il Monastero assieme alla ragazza californiana che fortunatamente parla spagnolo. Siamo in un gruppo di una decina di persone e ci fa da guida un frate che ci racconta un po’ la storia del monastero che negli anni cinquanta fu distrutto internamente da un grande incendio.

Visita al Monastero

Fu poi ricostruito  adattandone una parte ad albergo per turisti e riservandone un’altra alla clausura. Tutti i dipinti sono moderni e di antico e storico non è rimasto praticamente nulla se non le mura. Dall’incendio si è salvato giusto il bellissimo involucro di pietra.

Dipinti recenti decorano le stanze del Monastero

E’ ancora presto, vado nel bar di fronte albergue e mi faccio portare un bicchiere di vino tinto con qualche salatino. Mi metto a prendere appunti sul mio diario. Seduti al tavolo di fronte a me ci sono due coreani che stanno facendo il cammino: si incontrano alle tappe ma ognuno cammina in solitaria. Nonostante siano le cinque del pomeriggio stanno cenando e sono alla seconda bottiglia di vino tinto. Salutano euforici chi entra alzando i calici inneggiando al vino tinto e si vede che sono un po’ alticci.

Allegra compagnia a cena

Arriva anche per noi l’ora della cena. Andiamo in un ristorate con il menù pellegrino e la sera si passa in allegria mangiando riso alla messicana e bevendo vino tinto. Guardo quei ragazzi seduti insieme a me al tavolo, nonostante la differenza di età non mi sento fuori posto.

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Dati tecnici
Distanza : 32,5 km
Durata8,25ore
Dislivello in salita:920 mt
Dislivello in discesa: 1679 mt
Altitudine min.: 532 mt
Altitudine max.: 1350 mt
Il percorso