Via di San FrancescoVie e Cammini

5- Sui passi di San Francesco: da Città di Castello Pieve dei Saddi

a piedi con mio figlio da La Verna ad Assisi

prima: 4-da Citerna a Città di Castellosegue: 6-da Pieve dei Saddi a Loreto

Mercoledì 5 settembre 2018, Pieve dei Saddi

Nella notte mi sono svegliato più volte facendo fatica poi a riprendere il sonno e questa volta so anche perché: la campana del convento ogni quarto d’ora suonava i rintocchi di tutta l’ora. Ho iniziato a contare quella delle 3,30 den, den, den e poi din , din e poi quella delle 3,45 den, den, den, e poi din, din, din e cosi per tutta la notte. Alle 6,15 ho sentito le suore pregare e alle 6,30 è suonata la sveglia. Bellissimo tutto questo perché poi durante il giorno non risento del sonno perduto.

Oggi è il quinto giorno di Cammino e puntualmente sono arrivate le vesciche. Andrea ne ha una sul mignolo ed io sotto la pianta del piede destro. Ho provato a mettere il cerotto ma non è contato nulla.

Prima delle 7,00 Ernesto ed Alessio ci hanno salutati e poco dopo è partita anche Clare.

Noi ce la siamo presa comoda e usciti dalla foresteria siamo andati a fare colazione al bar dove ci siamo presi anche due panini per il pranzo.

Giornata nebbiosa mentre lasciamo Città di Castello

La giornata è coperta e appena fuori dalle mura si intravvede la nebbia che avvolge le cime delle colline circostanti.

Abbiamo messo i sandali, un po’ per le vesciche e un po’ perché sapevo che il primo tratto era su asfalto. Alla fine li abbiamo tenuti per tutta la tappa che si alternava tra asfalto e sterrata.

Dovevamo arrivare ancora alla deviazione su sterrata quando un pulmino ci ha superati fermandosi poi ad un centinaio di metri da noi scaricando sei persone che poi si sono rivelate essere pellegrini auto-trasportati. Avevano iniziato il Cammino a Citerna con Pullman che porta i bagagli alla tappa successiva, preferibilmente hotel, pertanto viaggiano superleggeri ed hanno il fiato per inutili chiacchiere.

Ci siamo salutati, sono di Parma, li superiamo dopo aver scambiato con loro qualche parola. Poi alcuni ci superano e ci si ritrova più avanti.

Durante la mattina il sole di nuovo ci accompagna

Prendiamo lo sterrato e poi di nuovo asfalto sino a Pieve dei Saddi dove arriviamo verso le 13,00. All’inizio della stradina che porta alla Pieve, troviamo seduti sull’erba Ernesto e Alessio che si sono fermati per la sosta pranzo. Ci raccontano che Clare, partita dopo di loro, li ha superati e sembrava stesse facendo una maratona competitiva. Ecco spiegato come faccia tanta strada.

Pieve dei saddi

I nostri amici del CAI ripartano e noi li salutiamo raggiungendo la Pieve dove ci accoglie Maria una ragazza che ci dirà poi di essere anche lei una pellegrina. Con mia grande gioia vedo che parla non solo inglese, ma anche spagnolo. E’ qui da ieri e si è fermata un giorno in più per le vesciche ai piedi. Domani riprenderà il Cammino. E’ di origine guatemalteca da parte di padre e tedesca da parte di madre. Ora vive in Austria, ha 30 anni e faceva l’assistente sociale lavorando con bambini profughi afgani. Ha abbandonato tutto e ora sta facendo il Cammino per meditare sulla propria vita. E’ una ragazza simpatica e con un viso solare.

Non mi dispiace domani camminare con lei.

Il posto qui è veramente bello. La Pieve è fuori dal mondo, il posto ideale per fermarsi. Sono contento di aver messo questo luogo tra le tappe.

L’hospitaliero, deve ancora arrivare.

Camera all’interno della Pieve

Maria ci ha fatto accomodare in una stanza con 3 letti a castello. La Pieve è del IV sec. nell’interno c’è una chiesetta con cripta e nella ex canonica sono state ricavate e attrezzate camere e cucina.

Croce dei templari scolpita sulla parete

Nella camerata di Maria, su un architrave è scolpita una croce dell’ordine dei Templari.

Oggi con Andrea è successo quello che da tempo speravo: ha iniziato a parlare dei suoi progetti, delle sue aspirazioni ed io ho imparato ad ascoltarlo. Mi rendo conto di quante volte non sono stato capace di farlo. Penso che questo sia un primo dono di questo Cammino.

Più tardi si sono aggiunte due ragazze di Roma. È arrivato poi l’hospitaliero, si chiama Federico. Ci siamo presentati, mi ha dato un’ottima impressione per la sua cordialità e accoglienza. Ha voluto cucinare lui e ha preparato un’ottima cena con spaghetti al pomodoro e peperoncino, seguito da salsiccia e panzanella tutto accompagnato da vino rosso e, strappo alla regola, un grappino per finire.

Cena comunitaria insieme ai nuovi compagni di Cammino

La cena è stato un momento di vera convivialità con persone nuove. Questi momenti lasciano in fondo al cuore un ricordo indelebile. Durante la cena Federico ci ha raccontato dei suoi problemi gastrointestinali, di come si è licenziato dal servizio autoambulanze, del suo diaconato e del volontariato per tenere aperta la Pieve e l’intenzione di aprire un’altra accoglienza a Candeggio. Federico è stato di un’ospitalità squisita, una bella persona che rimarrà nei ricordi di questo Cammino come incontro prezioso.

Una cappella della Pieve

Dopo cena seguo Federico in chiesa per dire compieta.

Dati tecnici della tappa:

Data: 05 settembre 2018

Tempo: 5 ore e 20 min. compreso di soste

Percorso ad Anello: No

Distanza percorsa: 20 km

Altitudine min. 278 mt

Altitudine. max 536 mt

Dislivello in salita: 660 mt

Dislivello in discesa :380 mt

Fondo: asfalto, sentieri in terra battuta, sterrate

Difficoltà tappa: facile

La traccia

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