EscursioniParco Corno alle Scale

Sul crinale tra il Corno e Monte Gennaio per scoprire i colori dell’ autunno

Venerdi sono partito da casa che ancora era buio, e scrutando il cielo si capiva che la giornata sarebbe stata coperta e forse non sarebbe nemmeno valsa la pena fare tanta strada. All'imbocco della tangenziale San Luca risultava invisibile e arrivati a Sasso Marconi, con le prime luci che a stento superavano la coltre di nubi,  il cielo si mostrava indubbiamente cupo. Non mi sono dato per vinto e già a Vergato si cominciava a vedere qualche lembo di azzurro. A Silla poi il sole iniziava a colorare tutto ciò che accarezzava e la gioia di avere davanti una bella giornata mi esaltava.

Il Corno mentre si sale ai Bagnadori

Il trekking che ho fatto al Parco del Corno alle Scale è un anello che ha inizio al Rifugio Segavecchia e, attraverso La Nuda, il Corno, Monte Gennaio, Passo di Porta Franca, Rifugio della Donna Morta e di nuovo Segavecchia mi ha regalato, oltre agli instancabili orizzonti, una giornata di pieno sole con un cielo blu intenso, vedute piene di colori che madre natura compone nella sua tavolozza per donarci continue meraviglie.

Dati Tecnici

Giorno dell'escursione: 20 Ottobre 2017

Durata: circa 09:00 ore comprensive delle soste

Percorso ad anello: SI

Lunghezza: circa 20 Km

Dislivello in salita: 1498 mt

Dislivello in discesa: 1500 mt

Altitudine max: 1925 mt

Altitudine min.936 mt

Note: Il trekking è abbastanza impegnativo e due passaggi, Balzi del Fabuino per raggiungere la Nuda e Balzi dell'Ora per arrivare sulla cima del Corno, richiedono piede fermo, assenza di vertigini e allenamento. Non per nulla sono indicati come Setieri EE. Il resto del trekking non presenta difficoltà alcuna.

Il Percorso: Rifugio Segavecchia, CAI 123,  Rifugio Sboccata dei Bagnadori, Sboccata dei Bagnadori, CAI 129, Balzi del Fabuino, La Nuda, Passo del Vallone, Balzi dell'Ora, Punta Sofia, Punta Giorgina, Passo dello Strofinatoio, CAI 00, Passo del Cancellino, pendici del Monte Gennaio, Fonte dell'Uccelliera, CAI 5, Poggio delle Ignude, Passo Porta Franca, CAI 111,  Rifugio della donna Morta, CAI 113A, Rifugio Segavecchia.

Il Tracciato

Descrizione del Trekking

Il trekking ha inizio al Rifugio Segavecchia dove è possibile lasciare la macchina e fare rifornimento di acqua. Per i Bagnadori, si prende ua larga forestale, sentiero CAI 123, che ha inizio poco prima di arrivare al rifugio. Il sentiero sale senza affrontare grandi dislivelli, con numerosi tornanti fino ad arrivare a proseguire a mezzacosta in falso piano. Dopo circa 1,20 ore si raggiunge il Rifugio Bagnadori che ho trovato chiuso e dove, in periodo di normale approvvigionamento idrico, ci sono una bella serie di fontane che però erano a secco. Si prosegue ancora per faggete ad alto fusto o cedue, alternate da abetaie e si arriva poco dopo al passo e si continua sulla forestale a sinistra. Dopo circa 15 minuti, si incrocia il sentiero CAI 129 che si stacca a sinistra dalla forestale in ripida salita con indicazioni : La Nuda 2 ore e il Corno 3,15 ore sono tempi plausibili.

Verso la Nuda sul CAI 129

Preso il Cai 129, dopo il ripido attacco, la pendenza si fa più lieve, il sentiero è ben segnato e attraversa faggete e abetaie. Dopo circa 1 ora si arriva al limite del bosco, siamo a quota 1600 mt, continuo ancora sul sentiero, rientro in una piccola abetaia, e finalmente esco lasciandomi alle spalle i boschi e di fronte a me la ripida salita dei Balzi del Fabuino e tutt'intorno uno spettacolo di colori e di cime. A sinistra dei Balzi si staglia il Corno con la Croce su Punta Sofia, più a sinistra il profilo di Monte Gennaio con la sue due cime, ancora più in la le altre colline ricoperte di boschi con i colori autunnali. Sulla destra, subito dopo il profilo dei Balzi si intravvede il Cimone, spostando lo sguardo ancora a destra la pianura verso Vergato e Bologna dove, in modo impressionante, una cappa scura la opprime nascondendo tutto ciò che sovrasta.

Balzi del Fabuino

Continuo il ripido sentiero aiutandomi con le mani per superare alcune roccette fino a raggiungere la controcima della Nuda. Mi fermo per prendere fiato e per ammirare quanto mi circonda. Sono felice di essere li in questo momento: il cielo sopra di me è blu, le praterie di mirtilli stanno assumendo un colore rosso che tende al marrone, in basso sia a destra che a sinistra i boschi assumono colori giallo rossi, altri marroni interrotti da chiazze verdi delle abetaie.

La Nuda

Proseguo e in breve raggiungo la cima della Nuda con circa 30 minuti di anticipo sul previsto. ui mi tolgo lo zaino e faccio una  sosta: di fronte a me il Corno, poi volgendo lo sguardo percorro i profili dei crinali che mi sento di amare, il Cupolino, lo Spigolino, i Monti della Riva, Libro Aperto, Il Cimone. Se ci penso le ho percorse tutte nei miei vari trekking e ne sono felice. Mi riempio gli occhi e l'anima di questa natura così sorprendente.

Seguo il profilo del sentiero che porta ai Balzi dell'Ora su, su fino alla Croce. Sembra un'impresa poterlo fare, ma so che è possibile. Di nuovo zaino in spalla e di nuovo sul sentiero per scendere al Passo del Vallone e poi intraprendere la salita al Corno.

I Balzi dell’Ora

I Balzi dell'Ora si fanno dare del Lei, come si dice. Sono ripidi e spesso bisogna aiutarsi con le mani per superare roccette e passaggi un pò ostici. Mi fermo molte volte per prendere fiato e questo mi permette di osservare ciò che mi circonda e continuare a ringraziare per tutto questo.Mano a mano che salgo la Croce scompare, coperta dalla cima, poi ricompare annunciandomi che sono gli ultimi gradoni da superare e finalmente in cima.

La Croce sul Corno a sinistra il Cimone

Di nuovo lo spettacolo è immenso verso Ovest le cime nude del crinale, verso Est i monti ricoperti di boschi.Faccio la sosta per mangiare e mi siedo di fronte a questo spettacolo.

Panorami in discesa dal Corno

Riprendo poi il cammino, d'ora in poi sarà tutto in discesa. Raggiungo il Passo dello Strofinatoio accompagnato dalla vista di queste montagne . Preso il sentiero CAI 00, punto decisamente verso Monte Gennaio. Superato Passo del Cancellino il sentiero sale per raggiungere la mezzacosta di Monte Gennaio che mi porterà al Poggio delle Ignude nei pressi del Rifugio Portafranca.

I Monti ricoperti di boschi visti dalle pendici di MOnte Gennaio

Percorrendo il sentiero di mezzacosta ci si immerge tra i monti ricoperti di boschi che il sole rende luminosi nei loro colori. Raggiungo la Fonte del'Uccelliera che in questo periodo ha pochissima acqua. Prendo il CAI 5 e supero il Rifugio Portafranca per raggiungere il Passo. Ormai sono rientrato nei boschi lasciandomi alle sppalle i panorami del crinale. Arrivato al Passo, prendo il CAI 111 attraversando un bellissimo bosco di faggi ad alto fusto. Poco dopo mi metto sula forestale per Segavecchia che però lascio per continuare a seguire il sentiero CAI 111 verso il Rifugio della Donnamorta che raggiungo in breve. Da qui continuo per poco il CAI 111 verso Monteacuto che lascio per prendere il CAI 113A che in scendendo mi porterà al Rifugio Segavecchia per chiudere l'anello.