Giorno 02: da Roncisvalle a Larrasoaña
| prima: Giorno 1: da SjpdP a Roncisvalle | Dopo: Giorno 3: da Larrasoaña a Zariquiegui |
Tutta la famiglia [dei Navarri], il servo come il suo padrone, la serva come la sua padrona, mangia nella stessa marmitta e con tutti gli alimenti mischiati. Non usano il cucchiaio, ma le mani e bevono dallo stesso bicchiere.
dal Codex Calixtinus
Domenica 26 maggio: Oggi siamo usciti dalla Collegiata di Roncisvalle che pioveva. Ho così potuto sperimentare con soddisfazione la mia tenuta da pioggia con mantella e maglia termica. Superati i Pirenei ed Entrati in Spagna siamo nella regione della Navarra.
Lasciata alle spalle la Collegiata si incontra subito il cartello stradale che indica che per Santiago mancano 790 km e fa un po’ impressione e ricorda, se ancora uno non se ne fosse fatta una idea, di quanto cammino per questa meravigliosa esperienza appena iniziata ci attende.
Al primo bar che incontriamo ci fermiamo per fare colazione. E’ il primo cafe con leche (caffè e latte) che ordino, e lo chiedo “… muy caliente … “ vista la giornata questo può servire a scaldarsi un pochino. Una sosta per il tempo necessario a fare colazione e di nuovo in strada. Il paesino che attraversiamo è tutto ordinato con casettine basse ed allineate dai tetti rossi.
Camminare sotto la pioggia mi ha dato una strana sensazione di libertà e mi ha fatto sentire felice. Ho avuto la sensazione di percepire dentro di me che uno spirito ancestrale di nomade mi spingesse avanti verso la fine della tappa giornaliera e la pioggia che veniva giù non costituiva un problema e la vedevo come parte del cammino, non come un inconveniente fastidioso.
Incontriamo una stele con incisa la figura della Madonna con in braccio Gesù e sotto una scritta in catalano invita il pellegrino a recitare una Salve Regina. Ci fermiamo un attimo per la preghiera e poi continuiamo.
Più avanti superiamo un guado su di un torrente: sono stati predisposti dei pilastri messi a distanza di un passo per agevolare la traversata.
Senza accorgermene comincio inconsciamente a cercare i pilastrini con l’emblema della Concha (conchiglia) o flechas amarillas (frecce gialle) che mi indicano il cammino in prossimità di incroci e che mi accompagneranno fino alla fine.
Milva che inizialmente mi seguiva mi ha poi superato andando oltre anche perché io lungo i sentieri mi fermavo a guardare le mucche che mi osservavano con grandi occhi inespressivi e distratti: mi degnavano appena di uno sguardo per poi riprendere a brucare. Mi sembrava poi che un pettirosso mi volesse accompagnare lungo il sentiero svolazzando da un arbusto ad un altro anticipando il mio procedere. Così mi ha fatto compagnia per un lungo tratto. Salutavo i pellegrini che incrociavo con quel saluto che diventerà presto una consuetudine e che al momento mi suonava di una strana musicalità con quel modo di allungare le parole “holaaa buen Caminooo ….” . Mi sentivo in pace col mondo.
Superato Zubiri ci fermiamo a mangiare in un piccolo pueblo. Nel frattempo chiamo l’albergue privato San Nicolas di Larrasoaña per prenotare due posti. Ci rimettiamo in cammino e in breve arriviamo a termine della bella tappa di 27 km.
In questo albergue c’è una cucina in autogestione, mi viene l’idea di prepararmi per cena delle verdure cos’ vado nel vicino e unico market a fare spesa. Ci sono prezzi esposti su peperoni, pomodori, mele e sono prezzi anche ragionevoli. Prendo quello che mi serve e quando vado a pagare mi rendo conto che i prezzi esposti non si riferivano al chilo ma al pezzo. Contrariato pago anche perché non ho altra scelta. Non sarà l’unica volta che vedrò adottare questo metodo poco simpatico riservato ai pellegrini lungo il Cammino.
Dati Tecnici
| Distanza : | 30 km |
| Durata | 8,30 ore |
| Dislivello in salita: | 743 mt |
| Dislivello in discesa: | 1204 mt |
| Altitudine min.: | 498 mt |
| Altitudine max.: | 960 mt |
Il Percorso
| prima: Giorno 1: da SjpdP a Roncisvalle | Dopo: Giorno 3: da Larrasoaña a Zariquiegui |
