Martedì 11 giugno. Lasciamo Bercianos dopo una abbondante colazione insieme ai simpatici hospitaleros. Mentre riprendo il Cammino la mia attenzione è attratta da alcune vecchie case di Bercianos dove i muri perimetrali sono costruiti con mattoni fatti di paglia e argilla.
In partenza da Bercianos del Camino
Agnese, Giusy ed io iniziamo insieme la tappa odierna, ma come sempre succede poco dopo, ognuno, seguendo il suo passo, si porta avanti o rimane indietro, così io mi ritrovo quasi sempre a camminare in solitudine, una sana solitudine che mi porta a pensare, ad ammirare con calma la natura che sempre mi sorprende e riconoscermi fortunato per la bella esperienza che sto vivendo. La sera spesso poi ci si ritrova e si conclude la giornata tra chiacchiere e risate.
Giornata di sole ma con un forte vento freddo
Oggi giornata di sole ma con un forte vento freddo tanto che ho camminato col 100 gr e lo scaldacollo alzato. Ancora rettilinei interminabili.
Oggi camminavo guardando la pista davanti a me e tirando su ogni tanto gli occhi notavo che il paesaggio non cambiava: coltivazioni a destra e coltivazioni a sinistra . Sembrava di non avanzare ma di rimanere fermi. Forse l’effetto del rettilineo.
Il primo paese incontrato è stato El Burgo Ranero dove mi sono fermato per una seconda colazione con il solito Cafe con leche e un po’ del pane che porto sempre con me.
In lontananza il profilo delle montagne
Dopo questo pueblo si sono iniziate a vedere in lontananza il profilo di montagne avvolte da nuvole basse: Era da Burgos che sull’orizzonte non si vedeva nulla se non una linea interminabile. Le montagne che si iniziano a vedere sono le prime alture dopo Astorga quando si entra in Galicia: questo significa che fra pochi giorni terminerò di camminare nelle mesetas. Poi è iniziato un tratto ininterrotto di circa 14 chilometri senza nulla in mezzo fino a Reliegos dove mi fermo per pranzare.
Incontro con Yuri
Mi siedo ad uno dei bar e sento parlare in italiano: mi giro e vedo un ragazzo già incontrato quel giorno lungo il cammino. E’ sufficiente scambiarsi poche parole per capire quanto il mondo possa essere piccolo: si chiama Yuri vive a Bologna e scopriremo di avere amici comuni. Incredibile. Con lui non camminerò mai insieme, ma ci incontreremo più volte nelle varie tappe fino a Santiago. Il Cammino lui se lo è fatto gestire da un’agenzia viaggi pertanto ha tutte le tappe programmate e alberghi prenotati. Gli piace prendere le cose con comodo per cui si sveglia tardi e a pranzo e a cena è sempre al ristorante. Un simpatico ragazzo col quale faro delle sane risate.
Riprendo il Cammino insieme ad Agnese che nel frattempo mi ha raggiunto. Mi dice che il male alla gamba continua e ha preso la decisione di terminare il Cammino a Leon, poi lo riprenderà fra qualche mese dopo essersi ripresa dal male.
La Porta di Santiago
Arriviamo insieme a Mansilla de las Mulas ed entriamo dalla Porta di santiago, cos’ chiamata perchè entravano i pellegrini provenienti dal Cammino Francese. Nel XII sec. Mansilla era il primo punto di sosta nel Regno di Leòn.
Albegue Municipal
Ci fermiamo all’Albergue Municipal di Mansilla. Qui faccio conoscenza con Juan e Paola che sono padre e figlia che stanno facendo il Cammino insieme. Con loro, incontrata sul Cammino, c’è Eusebia, una simpatica nonnina di 82 anni che sta facendo il Cammino per la sesta volta. Con loro mi ritroverò spesso a camminare fino a Santiago
