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Giorno 15: da San Nicolas a Villalcazar de Sirga

Prima: Giorno 14. da Hontanas a San NicolasDopo: Giorno 16. da Villalcazar de Sirga a Terradilloos de los Templarios

Sabato 8 giugno. La tappa di oggi è stata interminabile: un infinito rettilineo a fianco di una strada e interrotto solo da piccoli pueblos.

La lunghissima pista che fiancheggia la strada

Sono entrato in una zona stepposa della meseta settentrionale detta Tierra de Campos in provincia di Palencia. Dopo Itero de la Vega arrivo a Boadilla del camino con la sua bella Chiesa di santa Maria del XV-XVI secolo e costruita su di una precedente chiesa romanica.

Chiesa di Santa Maria a Boadilla del Camino con immancabile nido di cicogne.

Nel centro della piazza del paese c’è ancora la colonna infame a cui venivano legati ed esposti alla pubblica gogna chi era sospettato di un reato ed era in attesa del processo.

Il Canal de Castilla nei pressi di Formista

Nei pressi di Formista si fiancheggia poi per un lungo tratto il ramo nord del “Canal de Castilla”, un’imponente opera di ingegneria idraulica costruita tra il XVIII e XIX secolo a fini commerciali per facilitare la viabilità per il trasporto del grano prodotto in eccesso sulle mesetas attraverso un percorso di 205 chilometri. Verso il 1960 ne fu proibito il traffico e fu considerato come Bene di interesse Culturale e ad oggi è una delle maggiori attrattive turistiche.

Dopo circa 32 km arrivo in questo pesino sperduto. L’albergue municipal di Villacazar de Sirgas è tenuto dai Cavalieri dell’ordine di Malta.  Quando arrivo l’hospitalero molto gentilmente mi avverte che si sta tenendo la festa della Virgen del Rio e tutta notte ci sarebbe stata musica a tutto volume, e per farmi capire meglio, col braccio simula la mazza di un tamburo che mena colpi e con la bocca fa “ bum…bum…bum…” e mi consiglia di andare in un albergue privato li vicino, ma sufficientemente lontano dalla piazza dove si svolge la festa e dove l’albergue municipal ha le finestre delle camere. Gli do retta, e non me ne pentirò. Lo ringrazio e vado al privato e chiamo Agnese che è poco più indietro di me aggiornandola della situazione.

La Iglesia di Santa Maria la Blanca spicca per la sua imponenza

Lei mi raggiunge all’albergue privato “Casa Aurea”. Andiamo a Messa nella Chiesa di santa Maria la Blanca che contrasta per la sua maestosità e imponenza rispetto a questo piccolo pueblo anonimo di poco più di 200 anime. E’ una antica chiesa dei templari, con archi rampanti che con alte volte sembrano voler raggiungere il cielo.

Archi gotici della bella Chiesa di santa Maria la Blanca

Anche questa, nata in stile gotico di transizione è poi stata arricchita con elaborati “retablos” con sfarzo di oro e intagli. Partecipare ad una messa in spagnolo ormai non mi pare più una cosa strana. Ho iniziato da subito a parlare spagnolo con tutti e così mi scopro, quando sono solo, di pensare anche in spagnolo.

Più tardi andiamo a mangiare insieme il solito menu del pellegrino a 10 euro. Ancora “sopas de lentejas” zuppa di lenticchie e “trucha al horno” trota al forno con vino blanco de la casa.

Di fronte al ristorante c’è una strana costruzione bianca di forma circolare. Scoprirò dopo che si tratta di una “palomar” colombaia.

L’esterno della piccionaia
L’interno di una “palomar” la piccionaia

Sul fronte c’e una porticina, si entra e nella parete interna ci sono innumerevoli nicchie che fanno da nido ai piccioni.

I piedi cominciano ad andare decisamente meglio: il destro sembra ormai guarito, mentre il sinistro continua farmi male ma più lievemente. Come al solito mentre cammino il dolore è più sopportabile, basta però fermarsi che poi alla ripartenza il dolore si fa sentire più intensamente fino a diminuire in modo accettabile. Sono felice.

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Dati tecnici
Distanza : 32 km
Durata8,20 ore
Dislivello in salita:276 mt
Dislivello in discesa: 238 mt
Altitudine min.: 764 mt
Altitudine max.: 830 mt
Il Percorso