Domenica, 10 giugno. Questa mattina usciti dall’albergue si è subito sentita la musica della festa che ancora continuava a rimbombare. In cuor mio ho ringraziato l’hospitalero dell’albergue municipal per il consiglio che mi ha dato ieri sera. Diversamente questa notte no si sarebbe dormito per nulla.
La tappa di oggi è stata bella nonostante quanto annunciato dalla guida che prevedeva fosse lunga e noiosa. Partito all’alba dopo i primi 6 km di pista che corre a fianco della strada asfaltata si giunge a Carrion de los Condes un interessante pueblo che nel Medioevo e fino ai giorni nostri è considerato un’importante punto di tappa del Camino de Santiago.
Carrion de los Condes e il ponte sul Rio Carrion
La cittadina si trova su di una collina ed è lambita dal Rio Carrion. Burgos è a 80 chilometri alle nostre spalle e Leon è di fronte a noi a 95 chilometri. Del periodo romanico, Carrion, conserva numerosi monumenti tra cui la Chiesa di Santa Maria del Camino.
Chiesa di Santa Maria del Camino a Carrion de los Condes
Prima di uscire da Carrion, il Cammino fiancheggia un parco dove sono allineati alcuni cippi con gli stemma delle regioni attraversate dal Cammino Francese: Aragona, Navarra, La Rioja, Castilla y Leon, Galicia e Asturias.
Un cippo con lo stemma di una delle regioni attraversate dal cammino: La Rioja
Superato finalmente Carrion, inizia la lunghissima sterrata della via Aquitania che ricalca il tracciato originario risalente all’epoca romana che da Bordeaux portava ad Astorga.
Un cippo sulla via Aquitania
Il paesaggio e cielo sono sempre immensi e cammino sentendomi lo spirito leggero. Incontro pellegrini con i quali faccio tratti di percorso insieme parlando in spagnolo, poi ognuno ha il suo passo e così ci si perde per poi magari ritrovarsi la sera all’albergue. Le piaghe ai piedi sono in via di guarigione così tra ieri e oggi ho percorso circa 63 km.
Lungo la Via Acquitania
Durante il Cammino di oggi mi sono accorto di riuscire a divagare con la mente, cosa che fino a ieri, da Burgos non riuscivo a fare essendo concentrato sul dolore che ogni passo provocava.
Oggi mi sono fermato ad un paio di chilometri da Terradillos de los Templarios nell’ albergue “Los Templarios” che mi sembra un agriturismo di prima categoria. Questa sera mi coccolo un pochino. L’albergue è davvero un lusso, camera a 8 posti con bagno riservato ad a ogni camera, parco con tavolini dove si può gustare piacevolmente una cerveza ghiacciata.
Albergue “Los Templarios”
Mi sono ritrovato qui con Agnese che inizialmente aveva intenzione di fermarsi a Calzadilla de la Cueza causa il male ad una gamba che la sta preoccupando da alcuni giorni. Poi ha deciso di prendere un un taxi per fare gli ultimi chilometri. Molti fanno come lei, che utilizza o il trasporto dello zaino da una tappa alla successiva camminando più leggeri, oppure alcune tappe altri le fanno in taxi o in autobus. Il Cammino si adatta come un vestito ad ogni singola esigenza. E qualsiasi modo uno scelga di farlo è quello giusto.
Agnese mi dice che Giusy, che non si era fermata a San Nicolas, oggi ha fatto tappa anche lei a Terradillos de los Templarios in un albergue in centro al paese. La chiamiamo per informarla dove ci troviamo e così più tardi ci siamo tutti e tre seduti a tavola davanti ad una cena del pellegrino nell’ottimo ristorane del nostro albergue.
Prima di andare a letto pensavo a quanto il Cammino mette alla prova sia fisicamente che psicologicamente e come questa sera finalmente mi sentivo lo spirito leggero pensando ai giorni critici che avevo superato.
