I luoghiVia di San Francesco

Santuario della Foresta

La tradizione Francescana nella valle Santa di Rieti

La Via di San Francesco

Fonte: Consorzio Proloco Valle santa

La storia

A cinque chilometri da Rieti, immerso in una vallata nella quale scorre il torrente dell’Acqua Marina, tutto circondato di boschi di castagni e di roveri, ci appare il santuario di S. Maria de La Foresta. Francesco vi viene portato nell’estate del 1225. Le condizioni di salute del Santo si fanno sempre più precarie. Pressato da Frate Elia, Francesco si convince a lasciarsi operare agli occhi. Si rifugia a s. Maria della Foresta in attesa dell’operazione, ospite del prete che custodiva la chiesina di S. Fabiano.

Dovunque era passato, la gente era accorsa sulle strade per vederlo, incontrarlo, toccarlo. A La Foresta si ripete la stessa scena. I reatini scoprono il rifugio del Santo, vi accorrono numerosi. Non disdegnano, dopo aver visitato Francesco, di assaggiare l’uva della vigna del prete, prossima alla vendemmia. Antichi biografi ricordano il fatto: “L’uva chi la coglieva e chi la mangiava, chi la portava via, chi la calpestava, per cui il sacerdote fortemente si turbava, ripetendo: ‘per quest’anno la mia vigna è perduta” (LP n. 25). I Fioretti ci tramandano che per la preghiera di Francesco, il prete potè raccogliere uva e farne ottimo vino in abbondanza.

Il Santuario

Arrivando al Santuario si incontrano lungo le mura le stazioni della Via Crucis di scuola napoletana del XVIII sec. provenienti dal Convento di s. Bonaventura in Frascati e benedette nel 1735 da S. Leonardo da Porto Maurizio, propagatore della Via Crucis. Davanti al Santuario una maiolica moderna detta Madonna dell’ Uva. Il complesso degli edifici nello stato attuale risale ad epoche diverse: prefrancescana, dei Romiti, dei Clareni e seicentesca. Uscendo si incontra la Domus, il luogo dove venne ospitato S. Francesco con i suoi compagni, nel quale si conservano i resti della vasca per pigiare l’uva. Uscendo dalla Domus si accede ad un chiostro piccolo e accogliente, e ci si avvia scendendo alcuni gradini verso il luogo dove S. Francesco si ritirava a pregare.

In questo Santuario, secondo l’opinione di alcuni studiosi avrebbe scritto parti del Cantico delle Creature. Il monumento marmoreo di Lorenzo Ferri situato all’esterno del Santuario, rappresenta il Santo che, con le mani al cielo, sembra dire ancora: “Laudato sie , mi’ Signore, per tutte le tue creature”.

La Chiesa

Entriamo nella chiesa di S. Maria. Dopo varie trasformazioni, si presenta separata dalla chiesa di campagna, dedicata a s. Fabiano. Si ammirano resti di pregevoli affreschi del XV sec. La mensa dell’altare è quella originaria. La chiesa di S. Maria è stata costruita dai Romiti e risale ai primi del sec. XIV. Sulla pala dell’altare settecentesco si venera una statuina della Madonna Bambina del sec. XVII. Due vetrate moderne rappresentano i Clareni, frati appartenenti ad una corrente dell’Ordine francescano (essi hanno abitato nel Santuario dal 1346 fino al 1568), e la facciata esterna di s. Maria con due Romiti.

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