Appennino modeneseEscursioni

Nella valle dell’Ospitale dai Monti della Riva al Colombino

 Questo sabato avevo organizzato tutt’altra escursione: l’anello del Lago di Ridracoli, nel Parco delle Foreste Casentinesi. Sono stato costretto poi a rinunciarvi dopo che il CAI di Cesena me l’ ha fortemente sconsigliato poiché smottamenti, ponte inagibile, alberi sui sentieri ne impedivano la percorrenza in sicurezza. Non volevo comunque perdere l’occasione di fare una escursione in questa giornata primaverile di sole pieno, così ho chiamato il mio amico Secondo di Ospitale e con lui abbiamo fatto un percorso nel Parco del Frignano che ci ha portato da Ospitale sui Monti della Riva, poi da qui a Capanna Tassoni per proseguire a Villa Rossella alle pendici del Colombino e ritornare a Ospitale per l’antico Borgo di Mirandola

Fosso della Mirandola

In compagnia di Secondo ho percorso sentieri ancora innevati, incontrato sorgenti d’acqua fresca, superato  torrenti pieni d’acqua e riflettuto sulla vita in queste montagne ai tempi della guerra, della Linea Gotica che passava proprio sul crinale della Riva, dello spopolamento dei borghi iniziati a guerra finita e della prossima chiusura definitiva della Chiesa di Ospitale per mancanza di anime …. e di preti.

Il Percorso

Siamo partiti da Ospitale, CAI 409, forestale non segnata, Monti della Riva nei pressi del Lago Pratignano, raccordo con CAI 401 (sentiero della Pace) in direzione  SUD, Passo della Riva, CAI 445, Capanno Tassoni, CAI 445, Rifugio Villa Rossella, CAI 419 in direzione Mirandola, Mirandola, asfaltata per Osteria, Ospitale

Dati tecnici

Data Escursione: 21 aprile  2018

Tempo: 08:00 compreso di soste

Percorso ad Anello: Si

Distanza percorsa: 18,63 km

Altitudine min. 903 mt

Altitudine. max 1502 mt

Dislivello in salita: 1142 mt

Dislivello in discesa: 1140 mt

Il Tracciato

Descrizione del Percorso

Partiti da Ospitale, lasciamo la Piazza prendendo la strada che conduce allo stabilimento dove viene imbottigliata l’acqua. e da qui si prende il CAI 409 che scende per guadare su un a passerella in ferro il torrente Ospitale. Inizia poi a salire abbastanza ripidamente. Incontriamo poco dopo la sorgente Fonte della Regina che butta un getto consistente di acqua. Mi dice Secondo che è stata rimessa a posto qualche anno fa e che originariamente fu intercettata da degli slavi che lavoravano per il rimboscamento dopo la Guerra e le diedero questo nome costruendole intorno un pozzo. Si arriva ad una forestale che procede verso nord e che noi seguiamo, lasciando  il CAI 401 che verso OVEST va rapidamente a raggiungere il crinale.

Prateria nei pressi del Lago Pratignano

Poco dopo sulla forestale incontriamo la prima neve che poi ci accompagnerà fino ai pressi del Lago di Pratignano quando, l’esposizione piena al sole non  ne lascia traccia. La cima del crinale si presenta come una grande prateria. Qui lo sguardo spazia verso nord dove si distinguono Fanano e Sestola e all’orizzonte una linea scura di smog sulle città di pianura. Verso Nord invece i monti ancora innevati del crinale con il Corno, il Cupolino e più a Ovest il Cimone.

Procediamo verso SUD sul Sentiero della Pace (CAI 401) che ripercorre un tratto del tracciato della Linea Gotica e qui Secondo mi racconta dell’artiglieria degli alleati che sparava da San Marcello Pistoiese verso le postazioni tedesche, In lontananza mi indica dove si trova il Monte Belvedere che fu un caposaldo tedesco e la cui caduta indebolì fortemente la tenuta del fronte. Superiamo l’innesto col CAI 409 che prima avevamo lasciato per procedere su forestale. Secondo l’esposizione al sole o meno ritroviamo altri tratti di sentieri innevati che rendono più lento il procedere.

[caption]Il Versante Bolognese dai Monti della Riva[/caption]

Allontanandoci un poco dal sentiero si giunge su di un pianoro che si affaccia sulla Valle del Dardagna del versante Bolognese. Si distinguono Madonna dell’Acero, Il Corno alle Scale, La Nuda,il Cavone, la Valle del Silenzio. Secondo mi racconta  che il 5 agosto, a Madonna dell’Acero fanno una festa alla quale da sempre lui partecipa andandoci a piedi partendo da Capanna Tassoni facendo il sentiero che ora noi prenderemo e poi scendendo alle cascate del Dardagna col CAI 337 e 337A e poi da qui a Madonna dell’Acero.

[caption]Fosso della Scaffa[/caption]

Proseguiamo tra racconti e aneddoti raggiungendo il Passo della Riva e qui lasciamo il CAI 401 e prendiamo il CAI 445 per il Colombino. Anche qui ci aspettano lunghi tratti innevati e si superano numerosi torrenti affluenti deli’Ospitale.

Arriviamo al Rifugio Capanna Tassoni dove ci fermiamo per mangiare e riposarci un poco. Seduti ad un tavolo, col sole che ci scalda si sta veramente bene e si gode del silenzio in cui il posto è immerso.

Ci mettiamo nuovamente in cammino riprendendo il CAI 445 verso NO che seguiremo incontrando  Villa Rossella dove facciamo una breve sosta e poi proseguiamo ancora un poco fino ad un bivio alle pendici col Colombino dove lasciamo il il CAI 445 e prendiamo il CAI 419 che scende rapidamente verso  Mirandola.Giunti al Borgo abbandonato ci soffermiamo un momento e Secondo mi racconta che fino a dopo la guerra era abitato e le vicessitudini che lo hanno portato ad un totale abbandono e decadenza nonostante i tentativi di restauro fatti negli anni ’80. Superato il borgo si inizia a sentire il fragore del torrente Mirandola e che attraversiamo  a poca distanza grazie ad un ponte in ferro. Secondo mi fa notare i balzi artificiali del torrente fatti realizzare al tempo di Mussolini per rallentare la spinta delle acque. Ai bordi di ognuno di questi balzi era stata fissata una pietra con la effige del fascio. Ora da qualche ignoto sono state tutte asportate.

Non passiamo da Cà Biagio, Secondo prende una variante per raggiungere Ospitale facendomi vedere altre due borgate che nelle occasioni precedenti non avevamo incontrato.

Giunti a Ospitale, mi invita a casa sua dove ritrovo sua moglie che prepara da mangiare e mi offre un buon bicchiere di lambrusco di Castelvetro per accompagnare una soffice schiacciata modenese.

Ottima conclusione di una giornata trascoras in amicizia e in mezzo alla natura.