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Grande anello tra La Storaia e Montepiano

Mi ero preparato questo lungo trekking sulla carta senza considerare che alcuni tratti, mai percorsi, avrebbero potuto riservare qualche sorpresa: e così è stato. Più avanti vi racconterò come mi sono districato da qualche impiccio, mentre ora vi voglio dire che, come sempre, una volta terminata l'escursione mi sono sentito gratificato e contento e,  seduto davanti ad un buon bicchiere di birra mi sono detto che anche questa volta ne è valsa la pena.

Il titolo di questo articolo potrebbe trarre in inganno in quanto i Montepiano e La Storaia distano pochi chilometri l'uno dall'altro e quindi non ci si può immaginare quale lungo anello possa aver percorso. Ecco quindi di seguito il percorso fatto:

Torrente Setta nei pressi di La Storaia

Descrizione del percorso

La Storaia – CAI 015 – La Tavianella – Case Monte Tavianella – CAI 029 – Poggio Giogana – CAI 00 – Valico della Crocetta – CAI 00 – Montepiano – CAI 23 – La Badia – CAI 0027 – Paso San Giuseppe – CAI 001 – Pian Colorè – CAI 015 – Spianareccia – La Storaia

Dati tecnici

Data Escursione: 19 maggio 2018

Tempo: 09:40 compreso di soste

Percorso ad Anello: Si

Distanza percorsa: 25,69 km

Altitudine min. 690 mt

Altitudine. max 1055 mt

Dislivello in salita: 1319 mt

Dislivello in discesa: 1323 mt

Il Tracciato

Descrizione del percorso

Molti dei luoghi attraversati e molti dei panorami ammirati mi sono familiari in quanto questi sentieri li ho percorsi tante volte. Vivendo in estate a Castiglione dei Pepoli. Così, a pochi chilometri dal confine toscano andavamo a  La Storaia, piccolo borgo vicino a Montepiano nella bottega di Gastone per comprare un buonissimo formaggio sardo e dove si sentiva parlare già toscano tra persone affabili e accoglienti.

Il trekking percorso ha inizio qui dove, lasciata la macchina nel piazzale a fianco della bottega di Gastone, si procede ancora qualche decina di metri sulla provinciale verso Montepiano per poi lasciarla e prendere il sentiero CAI 015 proveniete da Pian Colorè (dove lo riprenderemo al ritorno) e che ci condurrà con una larga sterrata fino al lago Tavianella.

La giornata è iniziata con un bel cielo sereno e il sole, ancora non alto illumina il sentiero attraversando di sbieco le chiome degli alberi che in questa stagione si sono riempite di una folta chioma. Si attraversa un ponte sul torrente Setta che poco prima supera un dislivello artificiale formando una cascata scrosciante. Mi accompagna  un allegro cinguettio di infiniti uccellni che svolazzano inseguendosi da un albero all'altro e sembrano ringraziare per la bella giornata appena iniziata.

[caption]La forestale verso Lago Tavianella[/caption]

Si deve superare poco dopo un cancello chiuso che impedisce l'accesso a moto e a macchine e si entra in una proprietà privata di boscaioli. Qui una volta c'erano due cani alla catena che abbaiavano furiosi a chiunque passasse e si era costretti a transitare velocemente contro ad una siepe per stare fuori dalla loro portata . Superata una curva, ad una distanza di 50 metri, un cerbiatto che stava brucando mi sente, si ferma immobile e guarda verso di me per una decina di secondi. Rimango immobile anch'io per godermi la scena.  Poi, non convinto, si volta e scappa via seguito da un altro cerbiatto che era poco distante. Proseguo contento e dopo circa 1 ora arrivo al lago Tavianella: mi fermo qualche minuto sul ponte per godermi la bella visuale sul lago, gli abeti che si riflettono nell'acqua e il cielo azzurro che illumina la scena.

Riprendo il sentiero e poco dopo sono alle case di Monte Tavianella. Non c'è nessuno per strada, l'unico bar trattoria è ancora chiuso  . Superato il borgo, dopo qualche centinaio di metri  sulla destra in discesa si imbocca il sentiero CAI 029 che si innesterà col CAI 00. Questo sentiero non l'ho mai percorso ed ero impreparato a quanto mi sarei trovato davanti. 

Terminata la discesa, intravvedo grosse macchine operatrici ferme in un largo spiazzo ottenuto con taglio di alberi e ruspe. Il terreno, già tenero per la pioggia dei giorni scorsi, si presenta molle ed argilloso. Il fango si incolla agli scarponi. Individuo dopo la spianata il sentiero che prosegue in salita e mi rendo contro che è stato utilizzato negli spostamenti da queste mastodontiche macchine che, con i grossi pneumatici lo hanno letteralmente masssacrato. Si cammina nei solchi provocati dal passaggio di questi escavatori spesso profondi 50 – 60 centimetri.

[caption]La forestale massacrata dagli escavatori[/caption]

Proseguo sperando che prima o poi questo massacro finisca. Finirà, ma non subito. La forestale, dopo aver percorso un tratto in salita continua sul piano e qui in alcuni punti si sono formate enormi pozzanghere che tutt'intorno hanno trasformato il terreno in una palude dove ci si affonda. In altri tratti, rigagnoli d'acqua si sono infiltrati nel terreno smosso dagli escavatori. Per procedere mi trovo costretto a saggiare il terreno con i bastoncini da trekking: in alcuni punti mezzo bastoncino si affonda nel fango come se fosse burro. Trovo in qualche modo punti più resistenti che utilizzo per passare ma non posso evitare di affondare fino alla caviglia in questo fango molle.

[caption]Qui una volta passava la forestale ora e' solo fango[/caption]

Per ben oltre la metà del suo percorso il CAI 029 è in queste condizioni. Finalmente supero l'ultimo tratto e arrivo all'innesto col CAI 00 e qui le condizioni del sentiero sono ben diverse e si percorre in modo spedito. Incontro qui dei ragazzi con moto fuoristrada e, saputo quale itinerario avevo intenzione di percorrere, mi sconsigliano di prendere il sentiero da La Badia a Passo San Giuseppe in quanto inagibile per gli alberi caduti. Saluto e ringrazio e seguo il  CAI 00 fino all'immissione con la strada provinciale di Montepiano al Passo della Crocetta . La si percorre per un centinaio di metri per poi riprendere il CAI 00 in salita. Si raggiunge una stazione radiomodile dove il sentiero sembra sparire. Bisogna girare intorno alla recinzione, fare un parte di fuori sentiero fino ad immettersi di nuovo sul CAI 00. Sono arrivato quasi Montepiano dove arrivo in pochi minuti.  Qui percorro la provinciale e seguo le indicazioni per La Badia seguendo la strada asfaltata. Arrivato alla Badia faccio la sosta per il pranzo. Questo luogo ha sempre un certo fascino pensando che era uno dei principali valichi, assieme al Passo della Croce Arcana e al Passo della Collina, per le direttrici transappenniniche.

Dopo poco riprendo il cammino dirigendomi veros l'agriturismo e poco prima di raggiungerlo prendo a destra il CAI 27 per il Passo di San Giuseppe. Fortunatamente sono passati a pulire il sentiero almeno dagli alberi più ingombranti e raggiungo il Passo abbastanza agevolemente per la lunga salita. Qui al Passo prendo il CAI 001 per Pian Colorè che raggiungo in breve  attraversando la faggeta ben conosciuta in quanto è un tratto di intinerari che ho percorso da sempre. Qui alla faggeta, inizia un percorso mai fatto che mi portrà a chiudere l'anello a La Storaia. Seguo le indicazioni del CAI 015 ma dopo poco il sentiero si perde, Non mi resta che tirare fuori cartina e bussola per capire dove devo cercare di dirigermi. La direzione è verso EST, Mi dirigo in questa direzione cercando tracce dell sentiero ma niente. Sono indeciso, torno indietro e poi ancora in direzione est. Trovo finalmente un segnavia poi un altro e un altro ancora che mi confermano la correttezza della direzione presa. Arrivo alle prime case de La Storaia, seguo la strada asfaltata fino ad immettermi con la provinciale e di fronte trovo il parcheggio della Bottega di Gastone. Sono arrivato.