2019-La Rotta FranceseCammino di SantiagoVie e Cammini

Giorno 14: da Hontanas a San Nicolàs

Prima: Giorno 13: da Rabè de las Calzadas a HontanasDopo: Giorno 15: da San Nicolàs a Villalcazar de Sirga

Venerdì, 7 giugno. Ho lasciato Hontanas con il cielo nuvoloso e con un forte vento che sferzava la faccia.

Castrojeriz

Arrivato a Castrojeriz visito la bella chiesa di Santa Maria del Manzano la cui costruzione si inizio nel XIII secolo di origine romanica e gotico di transizione. Anche questa chiesa ha un bellissimo retablo e una statua di San Giacomo a Cavallo con la spada alzata sopra la testa di un moro come vuole la tradizione. Superato Castrojeriz la pista ha cominciato a salire ripidamente l’altro versante della vallata per riportarsi in quota sulla successiva meseta e il vento cominciava a ripulire il cielo aprendo grandi spazi di blu.

Dopo Castrojeriz si sale su di un’altra meseta

Oggi  il protagonista del Cammino è stato proprio il cielo che si mostrava di un intenso azzurro con le nuvole che si rincorrevano. Strisciate di luce illuminavano i campi quando il sole riusciva a fare capolino dalle nuvole. Incontri inconsueti sul Cammino che lo rendono una esperienza preziosa: Una famiglia francese in Cammino con due muli. Ci sono i genitori con il più piccolo in spalla al papà, un altro sul mulo e due che scorrazzano lungo la pista. Li saluto, poi ci rivedremo a fine tappa: anche loro si fermeranno a San Nicolàs

I panorami sono meravigliosi, l’occhio si e perde in questa vastità di colori e orizzonti infiniti che mutano colore col vento che muove le messi e con la luce che muta in continuazione secondo il capriccio delle nuvole. Sembra un acquarello, ma detto così non rende appieno.

Mi sono fermato nell’antico hospitale di San Nicolàs de Puente Fitero che si trova proprio sul Cammino isolato e solitario, lontano da pueblos.

San Nicolas de Puente Fitero

Gli hospitalieri sono italiani della Confraternita di Santiago de Compostela, la stessa che gestisce l’Eremo di san Pietro in Vigneto sulla Via di San Francesco. Qui non c’è corrente elettrica, i bagni e le docce sono in una struttura esterna.

La Cappella di san Nicolàs

E’ un unico grande ambiente: nell’estremità di sinistra c’è una cappella con un altare di pietra, in mezzo un lungo tavolo e nascosta in una rientranza del muro la cucina, poi all’estremità opposta i letti  a castello con un soppalco dove sono altri letti. Questo era un antico Hospitale da non molti anni riportato al servizio dei pellegrini.

Quando arrivo l’hospitalero mi accoglie con grande affabilità. Mi offre dell’acqua fresca con limone. E’ ancora presto per prendere posto nei letti, così lascio lo zaino, mi tolgo le scarpe da trekking e faccio respirare finalmente i miei piedi.

Ho ancora la fasciatura che mi ha fatto la dottoressa ad Hontanas. Mentre aspetto vedo molti pellegrini fermarsi per farsi mettere il sello sulle credenziali per poi ripartire. Fra questi vedo anche Giusy che non può fermarsi perché deve raggiungere Leon in tempi stretti.

C’è un gruppo di ragazze che fa interviste ai pellegrini, saprò dopo che sono studentesse italiane di una facoltà di lingue e turismo che stanno facendo uno stage per uno studio sul Cammino. Il loro professore, che vedrò in serata, insieme al padre ha recuperato questo antico hospitale dall’abbandono totale in cui versava intorno agli anni Ottanta.

I muli godono del meritato riposo

Arriva anche la famiglia francese che decide di rimanere qui. Gli hospitaleros sono contenti di ospitare questa famiglia particolare così chiamano il priore della Confraternita che ha la casa a Cstrojeriz per cenare insieme. Imparerò dopo che il priore è il professore delle ragazze che stanno facendo lo stage.

Parlo con Carlos il padre della famiglia e mi racconta che lui è spagnolo, la moglie francese e vivono a Nizza. I burros (gli asini) non sono loro, ma li hanno affittati e sono partiti da San Jean, fanno una quindicina di chilometri al giorno e arriveranno a Santiago in due mesi. Con me si è fermata anche Agnese. Prendiamo posto nei letti, alcuni hospitaleros vanno a fare la spesa e si preoccupano di comprare qualche cosa per i bambini.

Cena Comunitaria a San Nicolàs

Quando tornano cominciamo a fare da mangiare insieme. Si mangia all’italiana: un bel piatto di pasta al pomodoro. Più tardi arriva il Priore e prima di metterci a tavola facciamo la lavanda dei piedi un momento intenso della serata. Anche a san Pietro in Vigneto fanno lo stesso, è proprio un caratteristico segno di accoglienza della Confraternita. Ci eravamo appena messi a tavola quando arriva trafelato un pellegrino russo: il priore ci invita a stringerci un pochino per fare posto anche a lui.

Dopo cena Carlos, il papà della famiglia in cammino coi muli,  prende la chitarra e ci mettiamo fuori a cantare in attesa del tramonto. Una serata e un’accoglienza con gli hospitaleros sardi che rimarrà nel mio cuore.

Prima: Giorno 13: da Rabè de las Calzadas a HontanasDopo: Giorno 15: da San Nicolàs a Villalcazar de Sirga
Dati tecnici
Distanza : 19 km
Durata5 ore
Dislivello in salita:320 mt
Dislivello in discesa: 423 mt
Altitudine min.: 766 mt
Altitudine max.: 912 mt
Il Percorso