Camminata sulla neve per la Via degli Dei
Sono partito da Bologna con l'idea di fare un giro lungo la Via degli dei: un percorso ad anello che, partendo da Madonna dei Fornelli, percorrendo il Cai 19 mi avrebbe portato al Passeggere. Da qui avrei chiuso l'anello prendendo verso Nord prima il CAI 917 (tratto dell'Alta via dei parchi) per poi deviare sul Cai 919 sare tornato alpunto di partenza.
Il condizionale è d'obbligo: arrivato a Madonna dei Fornelli, inaspettatamente ho trovato la neve che, se da una parte mi ha entusuasmato, d'altra parta mi ha imposto un drastico cambio di programma. Infatti camminare sulla neve, per di pù senza ciaspole, rallenta di molto il cammino: ho abbandonato quindi l'idea dell'anello che avevo in mente e mi sono organizzato per una andata e ritorno sullo stesso sentiero CAI 19 senza nessuna meta e con l'unico limite del tempo a disposizione.
L'innevamento era ottimo per una ciaspolata, un manto uniforme dai 20 ai 40 cm ricopriva interamente i sentieri del bosco con esclusione dei brevi tratti di strada che si incrociano e conducono alle case di Pian di Balestra. Purtroppo le ciaspole non le avevo portate e, messe le ghette, mi sono inoltrato nel sentiero.
Fortunatamente qulche altro escursionista mi aveva preceduto lasciando profonde impronte sul sentiero e ne ho subito approfittato per ricalcarle evitando in parte la fatica.
Lungo il tragitto le uniche orme erano quelle di chi mi aveva preceduto e quelle degli animali che tagliavano trsversalmente il sentiero. Molti di questi erano caprioli e per lunghi tratti mi sono accorto seguivano il crinale percorrendo lo stesso sentiero.
Mi accorgo ad un certo punto che un capriolo deve essersi ferito una zampa, infatti alcune orme sono sporche del suo sangue.
Arrivo, col sentiero in dolce salita, a Monte dei Cucchi, dove un cartello indica il bivio col sentiero CAI 25 per Montefredente. Io invece continuo sul CAI 19 e comincio a scendere a Pian di Balestra dove si incontra nuovamente la strada asfaltata.
Qui le indicazioni non mancano, si attraversa la SP 79 e si prosegue dritto per una stradina che serve alcune abitazioni. Al termine di questa si prosegue sempre per il sentiero CAI 19. Dopo poco sulla sinistra un cartello indica che siamo in presenza di una delle antiche cave di arenaria utilizzata dai romani per costruire, nel 187 a.c. una strada che doveva attraversare l'appennino collegando l'antica Felsinea a Firenze. Questo antico percorso, oggi chiamato Via degli Dei, è diventato meta turistica per escursionisti che in più tappe percorrono cica 120 km.
Percorrendo questa antica via mi viene da pensare che il treno della tratta ad Alta Velocità oggi ci permette di coprire questa stessa distanza i 40 minuti attraversando lunghe gallerie anonime, chiudentoci poi ogni visuale di panorama tra barriere antirumore nei tratti in superficie. Saliamo a Bologna e scendiamo a Firenze senza quasi accorgercene.
Sembra anacronistico volere percorrere a piedi questa distanza. Eppure per chi ama il trekking, l'opportunità di percorrere a piedi in 4 o 5 giorni la Via degli dei offre occasioni uniche di aggregazione con i compagni di viaggio, di vivere pienamente il contatto con la natura misurando il proprio passo, ascoltando il battito del cuore ringraziando silenziosamente quanti, negli anni, si sono dati da fare per valorizzare e mantenere praticabile questa via.
Con questi pensieri giungo alla prima zona archeologiaca. Il sentiero che sale lungo la staccionata è colmo di neve. Decido a malincuore di fermarmi. Mangio e poi riprendo il sentiero per tornare a Madonna dei Fornelli ripromettendomi di tornare presto.