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Anello Monte Falterona partendo da Il Castagno d’Andrea

Si raggiunge il piccolo borgo Il Castagno d’Andrea, che si trova al limite del confine del Parco delle Foreste Casentinesi. Lo si può raggiungere da Forlì per chi arriva dalla Romagna. Noi che siamo partiti da Bologna e da Castiglione dei Pepoli lo abbiamo raggiunto prendendo l’Autostrada A1 fino a Barberino del Mugello seguendo poi le indicazioni per San Piero a Sieve, Borgo San Lorenzo, Vicchio, Dicomano, San Gaudenzio per poi raggiungere finalmente Il Castagno d’ Andrea. Luogo di incontro la Chiesa nei pressi della quale partono i sentieri.

La chiesetta di Il Castagno di Andrea, punto di ritrovo per la nostra escursione
Itinerario:

Il Castagno di Andrea 756 mt, La Casa 843 mt, Fonte del Borbotto 1210 mt, Passo Piancancelli 1460, Soda dei Conti 1594 mt, Monte Falco 1657 mt, Croce di Monte Falterona 1638 mt, Capo d’Arno 1376 mt, Lago degli Idoli 1376 mt, Valico delle Crocicchie 1406 mt, Monte Acuto 1484 mt, Il Pratone 1445 mt, La Macia 1254 mt, Colla di Castagno 1250 mt, Le Calle 992 mt, La Casa 843 mt, Il Castagno di Andrea 756 mt.

Dati tecnici

Data: 02 giugno 2021, Difficoltà: E, Distanza: 20 Km, Durata: 8,30 h, Dislivello+:1512 mt, Dislivello-:1495 mt, Altitudine min: 756 mt, Altitudine max: 1657 mt.

Descrizione

Il percorso non presenta difficoltà tecniche in quanto si svolge su sentieri ben segnati e percorribili senza punti esposti pericolosi. Occorre avere un minimo di allenamento, vista la durata e i dislivelli che vanno superati e pratica nel camminare per sentieri.

Questo itinerario si sviluppa per forestali e larghi sentieri all’interno delle bellissime faggete delle Foreste Casentinesi. Quando il bosco si dirada si aprono viste mozzafiato su gran parte dell’Appennino fino ad intravvedere all’orizzonte il Corno e il Cimone. Mentre si cammina si incrociano i sentieri di una fitta rete che si inoltra in tutte le direzioni all’interno del complesso del Monte Falterona. I cartelli con indicate le direzioni dei sentieri aiutano a tenere il proprio itinerario.

Dopo poco meno di 3 km dalla partenza, a quota 1209 mt circa si arriva alla Fontana del Borbotto dove ci si può dissetare con la fresca acqua della sorgente. Qui termina una strada sterrata che abbiamo più volte intersecato col sentiero, inoltre sul lato opposto un’altra sterrata arriva in questa radura attrezzata per picnic. La gente ha voglia di muoversi e da questo punto incontreremo parecchi escursionisti.

Fontana del Borbotto
Il bivacco nei pressi della fontana del Borbotto

Poco distante è presente un bivacco in muratura sempre aperto che di recente è stato restaurato. All’interno ci sono letti a castello, un tavolaccio e un focolare.

Continuiamo a camminare sempre in salita per sentieri che attraversano queste imponenti e maestose foreste, fino a raggiungere, dopo poco più di 7 km dalla partenza, a quota 1657 mt, Monte Falco, il punto più alto del percorso.

Scorcio sulle Foreste casentinesi
Scorcio sulle Foreste casentinesi

Qui troviamo numerosi camminatori che riposano in piccoli gruppi nel bel prato che si affaccia su una vista panoramica. E’ il 2 giugno, la festa della Repubblica, molti hanno pensato di raggiungere questi monti per rinfrancare il corpo e lo spirito dopo questo lungo look down imposto dalla pandemia.

Panorami da Monte Falterona e Monte Falco
Panorami da Monte Falterona e Monte Falco

Poco dopo troviamo un punto dove fare sosta, così ci sediamo e mangiamo il nostro panino volgendo lo sguardo verso la vallata. Le foto non rendono certamente la sensazione di immensità che si prova sulle cime delle montagne quando lo sguardo si spinge fino all’orizzonte .

Il crinale tra Monte Falco e Monte Falterona
Momento di sosta nei pressi di Monte Falco

Quando si riprende il cammino, si percorre ora un sentiero in falsopiano e poco dopo arriviamo a Monte Falterona, ci sorprendiamo ancora ad ammirare l’immenso panorama da un costone messo in sicurezza con una staccionata in pali. E’ difficile lasciare quel punto panoramico, ma finalmente ci decidiamo a riprendere il cammino

Raggiungiamo Capo d’Arno dove ci sono le sorgenti del fiume toscano. Una targa posta nei pressi ricorda i versi del Sommo Poeta che ricorda le sorgenti dell’Arno nella Cantica del Purgatorio: “Per mezza Toscana si spazia un fiume che nasce in Falterona e cento miglia di corso non lo sazia. “(Dante, Purgatorio Canto XIV).

La sorgente dell’Arno sul Falterona
La sorgente dell’Arno sul Falterona

Raggiungiamo poi il Lago degli Idoli ritenuto il più importante sito archeologico casentinese, in cui è stata raccolta una delle più cospicue testimonianze del culto del mondo etrusco. Situato in località Ciliegeta (1380 m s.l.m), a sud della cima del Monte Falterona e a poche centinaia di metri dalla sorgente Capo D’Arno, risulta geograficamente il punto centrale di raccordo tra l’Appennino Toscano e quello Emiliano-romagnolo. Nel VI secolo a.C. gli Etruschi consideravano sacro il Monte Falterona e pertanto gettavano le loro offerte nel lago di Ciliegeta, vicino alle sorgenti del fiume Arno. Sono stati ritrovati, dal 1838 fino ad oggi, numerosi reperti etruschi, alcuni dei quali sono conservati al British Museum di Londra e al Louvre di Parigi.

Lago degli Idoli

Il ritorno, oramai tutto in discesa ci offre ancora bei scorci panoramici ed una certa difficolta per alcuni lunghi tratti di sentiero ricoperti da ramagli secche evidentemente cadute per la neve pesante o per forte vento che ci hanno reso più faticoso il camminare .

Il verde fresco della primavera
Scorci panoramici sulla via del ritorno